Come Scrivere Per La SEO (Ovvero Per Google): Le Basi Per Partire Con Il SEO Copywriting

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Cosa significa essere un SEO copywriter

Chi è un copywriter? È, letteralmente, un redattore di testi per la pubblicità, una figura specializzata che ha il compito di produrre testi per la promozione e la vendita di prodotti e servizi. Un professionista specializzato che ha quindi un incarico molto preciso: scrivere per vendere. La sua arma è la parola scritta: attraverso di essa deve persuadere e condurre l’interlocutore all’azione desiderata. È per questo che si parla anche di copywriting persuasivo.

Perché in certi casi si legge SEO copywriter? Copywriter e SEO copywriter sono sinonimi? E cosa significano altri inglesismi che si leggono spesso associati a questa professione? Domande legittime e importanti, cui risponderò in questo articolo, così che tu possa orientarti al meglio in questo mondo. Se vuoi davvero saperne di più e magari intraprendere (con successo!) questa professione, seguimi!

Parlare al cuore e alla mente delle persone… e agli algoritmi dei motori di ricerca!


Quali sono allora le differenze tra copywriting e SEO copywriting?

Il SEO copywriting è quella specifica attività di scrittura legata alla Search Engine Optimization (espressione abbreviata appunto in SEO), cioè all’ottimizzazione dei testi per i motori di ricerca. È perciò una modalità pensata apposta per il web, ideata e realizzata affinché i contenuti prodotti possano posizionarsi il più in alto possibile nella SERP ((la search engine results page, cioè la pagina dei risultati del motore di ricerca) e possano intercettare un alto volume di traffico.

Quindi il SEO copywriter non è “solo” un professionista che usa tutta la sua creatività per far colpo sul pubblico di riferimento e condurre il cliente all’azione desiderata e cercata dall’azienda per cui scrive. Il SEO copywriter fa qualcosa di più, perché ha un compito più specifico e complesso.

Dovrà infatti applicare questa sua abilità ai contenuti online, tenendo conto che, come vedremo, scrivere per il web presuppone alcune specificità che devono esser tenute assolutamente in considerazione.

Per di più, dovrà essere in grado di interrogare a sua volta i motori di ricerca, per comprendere al meglio le dinamiche e il funzionamento del settore e dei prodotti di riferimento e, allo stesso tempo, studiare le scelte dei competitor. L’attività che però in assoluto costituisce l’elemento di differenziazione del suo lavoro è quella della “keyword research”, che analizzeremo nel dettaglio nel prosieguo di questo post.

Il compito del SEO copywriter è, in buona sostanza, duplice: da un lato deve coinvolgere e persuadere delle persone, da un altro deve convincere Google affinché il posizionamento dei contenuti creati, per le parole chiave su cui si è puntato, sia ottimale.

Il bravo SEO copywriter è perciò colui che riesce a trovare il giusto equilibrio, che riesce a combinare e a raggiungere entrambi gli scopi: gli utenti ameranno e troveranno interessante e utile il contenuto realizzato; Google apprezzerà a sua volta la coerenza del testo, la sua rilevanza per i propri visitatori e, nel caso in cui ritenga che, in riferimento a determinate ricerche, la pagina creata sia più valida delle altre, la mostrerà tra le prime risposte. Google ha infatti tutto l’interesse ad offrire il miglior servizio ai propri clienti, dando loro la miglior risposta possibile per le domande che essi pongono.

Importanza ed utilità del SEO copywriting

Prima di andare più nel dettaglio su cosa serva per fare colpo su Google, è importante definire meglio quale sia il ruolo e l’utilità di questo tipo di attività nella vita di un’azienda.

Partiamo introducendo un concetto centrale nella questione, ossia quello di “inbound marketing”.

Per spiegare cosa si intenda con questa espressione, riporto questa spiegazione estremamente chiara fatta da HubSpot, azienda americana di software per il marketing, prima in assoluto ad usare questo termine: “Al contrario dei vecchi metodi di outbound marketing come acquistare annunci, comprare mailing list, e pregare per i contatti, l’Inbound Marketing si concentra sulla creazione di contenuti di qualità che attirano le persone verso la tua azienda e prodotto, dove essi spontaneamente vogliono essere. Allineando i contenuti che pubblichi con gli interessi del cliente, è naturale attirare traffico in entrata che è possibile convertire, chiudere e deliziare nel tempo.”

Praticamente l’inbound marketing è una modalità fondata sull’idea di farsi trovare dai potenziali clienti, per poi attrarli verso il nostro brand, in modo da conquistarli prima come nuovi contatti, poi come clienti e infine come promotori. L’idea centrale è quindi che già esistano persone interessate alla tipologia del bene o servizio che produciamo e che si debba attuare una strategia volta a far sì che queste persone, nella loro ricerca di questo prodotto, incontrino proprio noi prima degli altri e ci scelgano.

La chiave sta quindi nella capacità di attirare i clienti. Come? Ovviamente (e non solo) attraverso contenuti di valore. Il “vecchio” marketing outbound va quindi ad “interrompere” il pubblico (si parla infatti anche di “interruption marketing”), come accade per esempio con gli spot in televisione, mentre con l’inbound (per il quale si parla anche di “permission marketing”) si mira a conquistare un pubblico che manifesta spontaneamente determinati bisogni e desideri, attraverso contenuti interessanti che soddisfino proprio questa sua ricerca.

Hai già capito dove voglio arrivare… Il SEO copywriting costituisce proprio una delle strategie principali cui l’inbound marketing può ricorrere. Praticamente con la SEO non saremo noi a cercare i clienti, ma cercheremo di convincere Google (e successivamente i clienti stessi) che siamo noi la risposta giusta alle loro ricerche, alle loro domande, ai loro bisogni. Come possiamo riuscirci? Vediamolo insieme!

La “keyword research”

Scopriamo ora alcuni consigli pratici che ti aiuteranno a intercettare i tuoi clienti potenziali. Il primo è sicuramente il più importante: la ricerca delle keyword giuste. Praticamente, come tutti sappiamo, le ricerche su Google vengono effettuate tramite specifiche parole chiave (in inglese le keyword, appunto), attraverso le quali gli utenti chiedono informazioni al motore di ricerca.

Google, dal momento che vuole assolutamente e giustamente offrire un servizio di qualità e che il cliente torni a porgli domande, deve dare la risposta migliore.

Questo meccanismo, data anche la validità indiscussa del servizio, porta gli utenti a fidarsi fortemente di questo motore di ricerca e a far sì che la stragrande maggioranza dei click vada a beneficio proprio dei primissimi (in genere i primi 3) suggerimenti di Google. Pertanto, sempre in linea con quanto detto finora, per intercettare questi potenziali clienti sarà fondamentale ottenere un posizionamento nelle prime 3 posizioni, in riferimento a specifiche parole chiave.

Come scegliere allora le parole chiave giuste? Innanzitutto è fondamentale che le keyword siano coerenti con l’argomento trattato e rappresentative di cosa vogliamo proporre. La nostra parola chiave principale dovrà essere presente sia nel titolo che nel testo, senza che però si esageri (ad esempio ripetendola ossessivamente nel testo), perché altrimenti si incorre in quel problema chiamato “keyword stuffing”. In questo caso Google ci penalizzerà, perché capirà che non abbiamo prodotto un contenuto di qualità, ma che praticamente stiamo “spammando”, cercando di ingannare i motori di ricerca e gli utenti.

Altro aspetto importante da considerare è che la scelta della parola chiave va fatta anche in base alla potenza di fuoco del nostro sito. La parola “vacanze”, ad esempio, costituirà la scelta giusta per i grandi tour operator, mentre per i piccoli servizi sarà probabilmente impossibile, in riferimento a questa ricerca, scalare il ranking verso la cima. Ma non abbatterti! Esistono delle soluzioni! Una, per esempio, è quella di concentrarsi, in questi casi, su altre parole semanticamente simili, che possano identificarci comunque bene e darci comunque una buona visibilità.

Le “keyword correlate” e le “long tail keywords”

Altre valide possibilità per ovviare al problema descritto precedentemente sono costituite dalle cosiddette “keyword correlate” e dalle “long tail keywords”, ovvero da parole chiave dello stesso campo semantico combinate e più specifiche (con un minimo di 3 parole). Praticamente, è importante cercare di posizionarsi non solo in riferimento alla parola principale, ma anche a una serie di possibili combinazioni.

Perché raramente le persone digiteranno una singola parola e perché potrebbe essere molto più utile, intelligente e adeguato alla nostra realtà concorrere per segmenti di mercato più di nicchia, in cui avremmo più possibilità di risultare posizionati in alto. Avremmo inoltre anche l’opportunità di intercettare una potenziale clientela più selezionata e motivata.

Per esempio, piuttosto che su “vacanze”, in molti casi sarà meglio puntare su una “long tail keyword” tipo “vacanze sportive in Italia per adolescenti”.

In questo caso avremo sicuramente un pubblico più ristretto, perché ovviamente mireremo a un mercato più di nicchia, ma: 1) le nostre parole chiave saranno meno ricercate dalla concorrenza; 2) avremo perciò minor competizione; 3) incroceremo visitatori più precisi, selezionati e qualificati; 4) otterremo un più alto tasso di conversione, perché ci sarà una maggiore corrispondenza tra la nostra offerta e ciò che gli utenti effettivamente domandano.

Il bravo SEO copywriter: il giusto equilibrio

In conclusione, un SEO copywriter è un professionista che conosce bene come sprigionare tutta la sua creatività, ma che sa anche adattarla a un contesto particolare, quello del web, e a una modalità di marketing più moderna, efficace e capace di sfruttare in maniera intelligente e redditizia i potentissimi strumenti che la tecnologia e il web mettono a nostra disposizione.

Un bravo SEO copywriter riuscirà così ad ottenere posizionamenti nei primi risultati della SERP, intercettare e coinvolgere un traffico di qualità, avere più utenti che rispondono alla call to action (letteralmente la “chiamata all’azione”, l’invito a svolgere quella determinata azione che ci siamo prefissati di ottenere, tipo un acquisto, un’iscrizione, ecc.) e ad acquisire, infine, un maggior numero di nuovi clienti.

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