Come Scrivere Un Curriculum e Trovare Il Lavoro dei Tuoi Sogni (Consigli Per Partire)

Sei senza lavoro e cerchi di convincere qualcuno a darti fiducia? Hai già un lavoro, ma sei insoddisfatto e vorresti fare uno scatto in avanti nella tua vita professionale? Sei immerso nel vortice della ricerca di offerte, candidature, ecc.?

Devi varcare l’oceano che ti separa da un impiego e senti che già il bagnasciuga ti dà dei problemi insormontabili?

Ti capisco! Scrivere un curriculum può essere uno scoglio micidiale! Pensi che non serva a niente, che sia una grandissima perdita di tempo, che tanto nessuno te lo leggerà e che sia una tortura doversi mettere al computer a scriverlo, una cattiveria dei recruiter e dei dirigenti d’azienda, un gravoso pedaggio da pagare, una pastoia burocratica fine a se stessa, carta straccia per le loro scrivanie e poi per l’immondizia.

Hai perfettamente ragione! O meglio, hai ragione se si considera il curriculum alla vecchia maniera, quello scritto con Word 2003 o con Open Office in modalità principiante, il vecchio elenco coi tuoi dati anagrafici e le tue esperienze lavorative.

Quello fatto senza particolari accortezze e senza la cognizione di cosa faccia davvero la differenza.

Quel tipo di curriculum è tempo totalmente perso e se guardi a quel tipo di attività è giustificatissimo lo stato d’animo che ho appena descritto.

Servirà al massimo, forse, soltanto a pulirti la coscienza e a farti pensare che, in fin dei conti, non te ne stai con le mani in mano, che ci stai provando, che stai facendo qualcosa per trovare un impiego.

Ma in realtà non stai facendo niente di quello che serve veramente.

Il vestito giusto Per Un Curriculum Perfetto

Innanzitutto è fondamentale che tu sappia e comprenda che non esiste un solo vestito giusto per tutte le persone e per tutte le occasioni. Del resto immagino che tu in vacanza non vada in spiaggia vestito o vestita come quando sei a un matrimonio! E sai benissimo che lo stesso vestito che calza perfettamente a una persona di un metro e settanta appaia ridicolo se indossato da una di due metri!

Ed è proprio quello che accade coi curricula. Può sembrare una banalità, una cosa scontata, ma qual è la percentuale delle persone che danno un tocco personale al proprio curriculum e che lo adattano alle diverse offerte di lavoro? E quale invece la percentuale di quelle che si trovano gli armadi pieni di pile di anonimi curricula tutti uguali?

È proprio da qui che si deve partire. Se vuoi colpire davvero i recruiter e superare lo scoglio fatidico dei 6 tipici secondi (quando va bene!) che intercorrono tra “ovvia, vediamo anche questo candidato” e “mamma mia, altra carta straccia per il cestino”, devi sapere come fare e quali sono gli elementi che devi considerare e curare.

Di seguito, prima ancora che dei diversi formati e dei diversi aspetti relativi alla struttura di un curriculum (aspetti di cui parlerò in quest’altro articolo), analizzerò alcune variabili e ti spiegherò dei dettagli che possono fare la differenza tra essere scartati dalla competizione prima del via oppure giocarsi davvero le proprie carte.

Recruiter e ATS

A chi è destinato il tuo curriculum? Questa è una delle domande chiave che devi farti! Aver ben presente quale sia il destinatario del nostro messaggio è un aspetto importantissimo che incide in maniera considerevole sulle nostre scelte. A volte può essere il proprietario dell’azienda (soprattutto in realtà più piccole), a volte può essere una persona competente in materia, altre no. Ci sono proprietari esperti del lavoro per il quale ti stai candidando, che condividono con te la stessa professione, mentre altri possono essere totalmente all’oscuro degli aspetti principali della tua occupazione.

Anche i recruiter veri e propri possono essere più o meno esperti della materia, perché in molti devono occuparsi di tutte le figure professionali dell’azienda e non di una nello specifico. Inoltre, nelle aziende che hanno uffici a gestire le candidature il volume dei curricula da processare può essere davvero alto e di conseguenza anche l’attenzione data ad ognuno di essi sarà per forza di cose minore. Addirittura ormai in diverse aziende più grandi e moderne un primo grande filtro non viene più effettuato da persone ma da sistemi automatizzati, gli ATS, acronimo di Applicant Tracking System. Questi vagliano le varie candidature sulla base di parole chiave scelte dal datore di lavoro o dai recruiter oppure sulla base di specifici parametri e criteri che variano da lavoro a lavoro e da azienda ad azienda.

Capirai da solo come queste dinamiche incidano considerevolmente su come porti, su quali informazioni puntare, su quale stile adottare, su quale linguaggio usare e su quanto puoi essere o non essere specifico rispetto alle informazioni da presentare.

Per esempio, se il tuo curriculum dovesse essere elaborato da dei sistemi automatizzati, dovrai puntare su parole chiave, presentazioni standard, uno stile più formale. Se invece sai che l’azienda cui ti rivolgi valorizza e apprezza maggiormente la creatività e soprattutto hai la possibilità di farti valutare direttamente da un proprietario che fa il tuo stesso lavoro, potrai optare per una presentazione più creativa, originale, ricca di informazioni, termini, grafici e dati specifici del settore di riferimento.

Le 3 domande fondamentali da porsi prima di scrivere un curriculum

Già a partire dalle considerazioni fatte fin qui, possiamo capire che esistono delle variabili importantissime (queste sono solo le prime di una lista più lunga) che portano con sé delle implicazioni decisive.

Lo vedremo ancora meglio nel seguito di questo post.

Ecco le prime 3 domande da porsi nella primissima fase di scrittura di un curriculum:
• quale editor di testo usare?;
• in quale formato inviarlo?;
• per quale modello optare?

 

Il programma di editor di testo e il formato in cui salvare e presentare il curriculum

Come abbiamo detto, la maggior parte dei curricula nelle mani dei selezionatori hanno una speranza di vita nulla o al massimo di 6 secondi. Non lo dico per battuta, anche se tu stesso, se ci rifletti, sai che questa mia affermazione è assolutamente verosimile. Lo dico perché ci sono studi specializzati che lo hanno verificato e calcolato. Allora, se la prima impressione ha un’importanza così enorme e decisiva, non puoi proprio permetterti di sbagliare vestito!

La maggior parte dei candidati scrive usando come editor di testo Microsoft Word (magari in versioni obsolete come quella del 2003) o Open Office.

In sé per sé questa scelta non è sbagliata, ma diventa devastante se: 1) non hai competenze avanzate; 2) non hai abbastanza tempo per cura la realizzazione del curriculum. Le ultime versioni di Word in particolare offrono ottime soluzioni di editing, ma vanno conosciute bene e devono essere padroneggiate con maestria (cosa non comune e che richiede comunque tempo), perché il risultato sia apprezzabile e faccia la differenza a livello di impatto visivo.

Inoltre, come abbiamo visto, i curricula sono sempre più spesso processati, soprattutto nelle grandi aziende, da sistemi automatizzati e di conseguenza una formattazione non adeguata e approssimativa può tagliarti fuori dalla competizione subito in partenza.

Penso, ad esempio, a possibili problemi di riconoscimento e leggibilità di intestazioni o piè di pagina. Anche a livello grafico, un programma come Word offre buoni risultati se maneggiato da esperti, in caso contrario la presentazione risulterà piatta, poco originale e di impatto scarso o nullo.

Un altro problema enorme è dato dal fatto che ormai esistono diversi editor di testo (soprattutto a seconda che si possieda un PC o un Mac) e di conseguenza, per un problema di formato, tutto il tuo lavoro potrà apparire al tuo recruiter con un’impaginazione totalmente sballata, caotica e priva di senso.

Anche per questo motivo è fondamentale che, a prescindere dall’editor che userai, tu consegni il tuo curriculum in formato pdf! Questo ti eviterà grandi problemi sia che venga valutato da persone fisiche che dai famigerati ATS.

Le migliori proposte di modelli di curricula

Sul web esistono ormai diverse proposte (qui il termine “modello” è da intendersi col significato di esempio, di schema di partenza da utilizzare e da personalizzare) per la realizzazione di un curriculum efficace, accattivante ed originale. Se non hai grandi competenze, se non hai tanto tempo per personalizzare da solo il tuo documento e vuoi affidarti a professionisti che ti aiutino a raggiungere il tuo obiettivo, qui di seguito ti presento 3 soluzioni online (gratis!) che fanno proprio al caso tuo:
• Modelli di curriculum;
• CVapp.it;
• Enhancv.
Su questi servizi potrai trovare centinaia di modelli, realizzarli direttamente sul loro sito oppure scaricarli per personalizzarli sul tuo editor.

Troverai soluzioni con layout più classici e formali ed altri più moderni ed originali. Potrai così adattare facilmente e velocemente il tuo curriculum ai diversi contesti, alle diverse offerte lavorative, ai differenti meccanismi di selezione e alle specifiche caratteristiche delle aziende cui ti rivolgi. E sarai garantito dai problemi di formattazione, riconoscimento e leggibilità che potrebbero esserci con i tuoi modelli più artigianali. Infine, soprattutto, avrai la certezza di poter far colpo sia su persone fisiche che su programmi.

Non presenterai un curriculum come tanti, un qualcosa di visto e rivisto, di anonimo. Solo così potrai distinguerti, conquistare l’attenzione di chi sta valutando e andare avanti nella selezione!

La lettera di presentazione e il riepilogo

Per finire, sempre in linea con quanto detto finora, ci tengo a darti quest’ultimo consiglio: accompagna il tuo curriculum con una lettera di presentazione oppure, prima di presentare le tue esperienze lavorative, le tue competenze e la tua istruzione e formazione, scrivi un riepilogo sintetico del tuo profilo personale e professionale.

Entrambe le soluzioni (puoi optare per la prima o per la seconda, ma l’una non esclude l’altra) ti permetteranno di mettere in evidenza i tuoi punti di forza, la tua unicità, la tua storia e i tuoi obiettivi.

In considerazione delle variabili che abbiamo visto in questo articolo, ricorda che anche questi due testi devono essere comunicativi, persuasivi e in linea con le specificità della posizione per la quale ti candidi, dei selezionatori che le valuteranno e dell’azienda cui ti rivolgi.

In generale, e in conclusione, ricorda che scrivere un curriculum può essere una noia mortale e un’attività totalmente inutile (lo è per la maggior parte delle persone…), ma anche la migliore chiave (in molti casi l’unica!) per aprire gli occhi e le menti dei tuoi potenziali datori di lavoro, le porte di una nuova occupazione e, soprattutto, la cassaforte delle aziende a cui hai sottoposto la tua candidatura!

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