Diventare SEO Copywriter: Guida Base Per Iniziare a Posizionarti Su Google Attraverso La Scrittura

Come fare SEO copywriting: ovvero come far colpo (anche) sui motori di ricerca!

Fare SEO copywriting significa svolgere quella specifica attività di scrittura legata alla “Search Engine Optimization” (espressione abbreviata appunto in SEO), cioè all’ottimizzazione dei testi per i motori di ricerca. Si tratta quindi di una modalità pensata apposta per il web, ideata e realizzata affinché i contenuti prodotti possano posizionarsi il più in alto possibile nella SERP (la search engine results page, cioè la pagina dei risultati del motore di ricerca) e possano intercettare un alto volume di traffico.

Se quindi il “semplice” copywriter ha il compito di produrre testi per la promozione e la vendita di prodotti e servizi, ovvero scrivere per vendere, il SEO copywriter fa qualcosa di più, perché ha un compito più specifico e complesso. Dovrà infatti scrivere sia per delle persone che per dei motori di ricerca! E se le prime valutano i contenuti in base alla loro testa e al loro cuore, Google farà le sue valutazioni sulla base del suo famoso algoritmo. E questo, puoi ben immaginare, ha delle importanti implicazioni.

Il ruolo dei motori di ricerca

Google riceve ogni secondo tantissime domande da persone di tutte le parti del mondo e sui più disparati argomenti. Nonostante questo riesce sempre a fornire in un batter d’occhi informazioni utili a chi effettua queste ricerche.

E le persone continuano a confidare in questo servizio, contente dei suggerimenti ricevuti. Immagina la seguente situazione: ti trovi per un periodo in una città che non conosci, ma in cui abita un tuo amico.

Se per due volte (ma spesso basta una…), su tua esplicita richiesta su dove andare a mangiare cucina locale a un buon prezzo, ti dovesse consigliare qualcosa di sbagliato (cibo non di qualità, non tipico, prezzi eccessivi, ecc.) sicuramente smetteresti di rivolgerti a lui. Per il tuo amico probabilmente non sarebbe un dramma, per un motore di ricerca invece sì, perché questo è il suo core business.

Pertanto Google ha tutto l’interesse ad offrire il miglior servizio ai propri clienti: dovrà dare loro la miglior risposta possibile per le domande che essi pongono.

Come agisce Google? Il motore di ricerca procede così:
• gli spider di Google analizzano preventivamente nei siti web determinate variabili che vedremo di seguito;
• gli algoritmi catalogano i siti in base a tematiche e argomenti;
• viene così creato un database di possibili risposte;
• una volta ricevuta la domanda (query), Google valuta la pertinenza tra le parole chiave digitate nella query e quelle presenti nei siti processati;
• valuta anche la rilevanza degli argomenti tra tutti i siti che si occupano dello stesso tema;
• propone così quelli più pertinenti ed esaustivi;
• predilige i siti che hanno registrato un maggior numero di visite (come nel mondo reale, questo è un indicatore significativo del grado di soddisfazione dei clienti);
• spingerà letteralmente più in alto i siti web più sicuri e affidabili;
• proporrà di conseguenza quei contenuti che hanno un valore più alto, considerate le variabili citate, in riferimento alla ricerca che gli utenti hanno effettuato.

Il lavoro del SEO copywriter

Il bravo SEO copywriter è colui che sfrutta proprio la dinamica e le attività sopra descritte! Milioni di persone accedono su Google, facilmente e continuamente, e questo servizio di fatto non fa altro che indicare la giusta strada ai suoi utenti. Il tuo compito sarà quindi convincere il motore di ricerca che, relativamente alle ricerche che ti riguardano, segnali te e i tuoi prodotti prima di ogni altro tuo competitor.

Come fare a convincere Google a posizionarti al top della sua SERP? Ed è possibile che un bravo scrittore di testi per la pubblicità riesca contemporaneamente a fare colpo su persone e macchine?

E infine: non sarebbe meglio che un “redattore di testi” si occupasse solo di scrivere in maniera creativa, senza vincoli o altre incombenze, e che questi aspetti più freddi e tecnici fossero una preoccupazione di altre figure più specializzate? Probabilmente anche te, come molti altri, ti sei posto, legittimamente, queste domande. Sono qui per tranquillizzarti: ce la puoi fare! E ti aiuterò anche a scoprire come!

Oltre alla tua capacità di scrittura, infatti, dovrai (e potrai!) tirar fuori lo Sherlock Holmes che è in te: dovrai interrogare a tua volta i motori di ricerca, per comprendere al meglio le dinamiche e il funzionamento del settore e dei prodotti di riferimento e, allo stesso tempo, studiare le scelte dei competitor. Dovrai imparare ad interagire con Google e sfruttare al meglio la sua attività di ponte tra le aziende e i loro potenziali clienti. Con alcuni accorgimenti, di cui ti sto per parlare, vedrai che potrai scrivere in libertà e venire apprezzato dalle persone e allo stesso tempo far colpo su Google. Che, in un circolo assolutamente virtuoso, sarà a sua volta il tuo primo alleato nella ricerca proprio di questi lettori. E anche dei tanto agognati clienti!

La “keyword research”

Partiamo dall’elemento più importante: la ricerca delle keyword giuste. Come abbiamo detto, gli utenti effettuano le loro ricerche su Google tramite specifiche parole chiave (in inglese le keyword, appunto).

Google svolge le sue analisi e fornisce la risposta migliore. La stragrande maggioranza dei click, come possiamo intuire, va a beneficio dei primissimi (in genere i primi 3) suggerimenti di Google. Quindi, se vuoi intercettare quei potenziali clienti, dovrai assolutamente ottenere un posizionamento nelle prime 3 posizioni, in riferimento a specifiche parole chiave.

Quali sono le parole chiave giuste? Per prima cosa, visto come agisce Google, è necessario che le keyword siano coerenti con l’argomento trattato e rappresentative di cosa vogliamo proporre. La nostra parola chiave principale dovrà essere presente sia nel titolo che nel testo, senza però esagerare (ad esempio ripetendola ossessivamente).

In quest’ultimo caso Google ci penalizzerà, perché capirà che non stiamo proponendo un contenuto di qualità e che in realtà stiamo realizzando un’attività di “keyword stuffing”, volta ad ingannare i motori di ricerca e gli utenti.

La scelta della parola chiave inoltre dipende dalla potenza di fuoco del nostro sito. Per i grandi tour operator la parola “vacanze”, ad esempio, costituirà una scelta corretta. I piccoli operatori, invece, in riferimento a questa specifica ricerca, non avranno speranze di godere di un buon ranking. Per loro sarà più intelligente concentrarsi su altre parole semanticamente simili, in modo che possano essere comunque ben identificate e da ottenere comunque una buona visibilità.

Le “keyword correlate” e le “long tail keywords”

Ricorri poi alle cosiddette “keyword correlate” e alle “long tail keywords”, ovvero parole chiave dello stesso campo semantico combinate e più specifiche (con un minimo di 3 parole). Come immagini (e come farai tu stesso) spesso le persone non effettuano ricerche digitando una sola parola. Di conseguenza è importante cercare di posizionarsi in riferimento a una serie di possibili combinazioni.

Per esempio, nel caso precedente, una “long tail keyword” potrebbe essere “vacanze sportive in Italia per adolescenti”. Avrai un pubblico più ristretto, di nicchia, ma:
• le tue parole chiave saranno meno ricercate di competitor;
• avrai perciò minor concorrenza;
• incrocerai visitatori più precisi, selezionati e qualificati;
• otterrai un più alto tasso di conversione, perché ci sarà una maggiore corrispondenza tra la tua offerta e ciò che gli utenti effettivamente domandano.

Il tag title (o SEO title)

Il tag title è il titolo che appare in alto nella tab della scheda del browser e nella SERP. È un elemento determinante per l’ottimizzazione SEO e non va confuso con la headline, il titolo vero e proprio dell’articolo, la H1. Il tag title è il titolo rivolto invece all’occhio dei motori di ricerca.

Ricordati queste regoline per la scrittura SEO
• il tag title non deve superare i 60 caratteri,
• deve contenere le keyword, meglio se all’inizio,
• deve essere univoco, cioè non uguale a quello di altre pagine del blog,
• può essere diverso dalla headline,
• può, preferibilmente, includere il nome del blog o dell’autore,
• deve essere chiaro, utile, riassuntivo e informativo e
• non deve contenere keyword inutili o fuorvianti.

La meta description

La meta description è la breve descrizione che la SERP mostra subito sotto il title, una sorta di anteprima che fornisce brevi e utili informazioni sui contenuti delle pagine web. Affinché anch’essa svolga un ruolo significativo, ricorda che:
• il testo deve essere inferiore ai 150/160 caratteri;
• deve essere coerente con il contenuto dell’articolo;
• deve servire a completare, rafforzare e chiarire il messaggio del title;
• deve essere invitante, ovvero incoraggiare il lettore a cliccare per saperne di più.
In poche parole la meta description non inciderà su posizionamento nella SERP, ma servirà ad attirare un maggior numero di click.

La headline e gli header

Strutturare in maniera chiara il contenuto del tuo articolo lo renderà apprezzabile. Come abbiamo visto, Google premia le pagine che riscuotono successo. La scelta di una headline comunicativa, accattivante e originale e la suddivisione del testo in paragrafi e sottoparagrafi attraverso gli header, farà subito capire al lettore che l’articolo è ben impostato, completo, orientato a fornire determinate informazioni e leggibile.
Puoi arrivare fino a 6 livelli, cioè fino a H6.
Avremo così:
• H1 > il titolo principale, la headline,
• H2 > i paragrafi principali,
• H3 > i sottoparagrafi,
• H4, H5 e H6 > i successivi sottoparagrafi.

I link interni ed esterni

Inserisci nel testo link interni ed esterni.
• Offrirai più possibilità di movimento tra un contenuto e l’altro del tuo sito.
• Permetterai un approccio estremamente più interattivo, partecipativo e meno noioso.
I link interni:
• collegheranno i tuoi articoli;
• li valorizzeranno;
• aumenteranno il traffico all’interno del tuo sito o blog;
• mostreranno come il tuo prodotto sia organico, ricco, completo e facile da fruire.
I link esterni:
• permetteranno ai tuoi lettori di accedere a fonti esterne autorevoli;
• andranno a supportare e potenziare il tuo contenuto
• andranno ad arricchire e a completare l’informazione che vuoi trasmettere;
• alzeranno anche la tua credibilità nel settore in cui ti vuoi posizionare.

La condivisione

Per aumentare il traffico sul tuo blog, soprattutto quando non sei ancora famoso, è molto utile che tu condivida sui social i tuoi articoli, così da avvicinare i tuoi amici e piano piano iniziare a farti conoscere. Non limitarti a Facebook, Instagram e Twitter, sfrutta anche le potenzialità di Linkedin, in particolare della piattaforma Linkedin Pulse. Ti aiuterà in maniera significativa a darti credibilità, visibilità e nuove possibilità di successo.

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