Disgusto è un termine collegato chiaramente al gusto, ma non descrive soltanto una sensazione fisica verso cibi o bevande che troviamo sgradevoli.
Questo sentimento può essere anche associato al fastidio, se non addirittura a repulsione e ripugnanza, verso persone, cose, comportamenti e situazioni.
Già a partire da questa considerazione iniziamo a comprendere l’origine di questa emozione, ovvero che essa non deriva solo da fattori biologici, ma che al contrario esistono anche importanti fattori culturali, e che non è semplicemente un qualcosa di innato che accomuna indistintamente ogni abitante della Terra, oggi come in passato, ma che la faccenda è più complessa. Il termine omnicomprensivo “disgusto” descrive in realtà diversi tipi di reazione.
Accanto ad un disgusto di base, che è quello legato per esempio ad odori nauseabondi, esistono anche altre tipologie, tipo il disgusto da contaminazione, quello connesso a una sensazione di pericolo che avvertiamo quando vediamo o percepiamo qualcosa che può contaminarci e nuocerci.
Ma sappiamo bene che esiste anche un disgusto che potremmo definire culturale, perché quello che per noi può essere ripugnante, per altre civiltà può essere del tutto normale e accettabile. C’è inoltre un disgusto per così dire morale, verso tutto ciò che sentiamo come inaccettabile.
In conclusione, quindi, possiamo dire che più che a un’innata reazione biologica, siamo di fronte a una sensazione estremamente complessa. E per questo ancora più interessante!
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