La vendetta è un’azione che può essere desiderata al punto di diventare un bisogno fortissimo, un desiderio vivissimo, un appetito esagerato e incontrollato.
E’ una delle emozioni più forti, radicate ed antiche.
La storia del resto è piena di famosi episodi di vendetta, talvolta raccontati con toni eroici e altre anche con grande ironia. Ma è interessante anche dire che la società di un tempo accettava e perfino regolava il ricorso alla vendetta.
Dall’occhio per occhio, dente per dente della legge del taglione all’interpretazione del basso Medioevo, in cui la vendetta, all’interno dei confini dell’offesa ricevuta, era del tutto legittima, se non addirittura necessaria.
E’ così che Dante Alighieri nella Divina Commedia racconta a Virgilio dell’onta e della vergogna per la sua famiglia legata al fatto che Geri del Bello, cugino di suo padre, non fosse stato vendicato, nonostante fosse stato ucciso molti anni prima in maniera violenta e la sua famiglia avesse tutto il diritto e il dovere di vendicarsi e vendicarlo.
Tuttavia ai giorni nostri questo è considerato un sentimento pericoloso e da reprimere.
Ma in realtà la brama di vendetta permane comunque in situazioni diverse da quelle che prevedono un atto fisico: questa infatti può riguardare il forte desiderio di rivalsa contro chi ci ha fatto un sopruso, ci ha messo in difficoltà o umiliato, oppure che semplicemente riteniamo essere immeritatamente ad occupare una posizione che riteniamo nostra.
