La noia è una sensazione di fastidio, di insoddisfazione, di apatia, di tristezza.
Può essere originata dalla mancanza di attività o di divertimento, dalla monotonia o da qualcosa che sentiamo lontano da noi e dai nostri interessi oppure inutile.
Questo sentimento esprime spesso un blocco, un disturbo, un impaccio, nonché frustrazione e inquietudine.
Queste componenti si riscontrano infatti in molte espressioni che sentiamo ripetere comunemente e che si riferiscono a molte situazioni della nostra vita: noia mortale, morire dalla noia, scacciare la noia, ingannare la noia.
La noia è quindi un nemico, un sentimento che ci pervade, ci toglie le energie e ci opprime. Del resto siamo soliti pensare alla vita (e alla vitalità) come all’esaltazione del movimento, dell’azione, mentre il riposo e l’inazione sono prerogative soprattutto dei morti.
E questa considerazione è oggi sentita più che mai. I livelli di attenzione e ascolto, così, sono bassi come non mai e annoiarsi è facilissimo.
E’ difficile catturare l’attenzione di qualcuno, come è difficile concentrarsi a lungo su qualcosa.
In realtà la noia può essere uno degli ingredienti più decisivi per la creatività.
Questo nostro bisogno di svago continuo, invece, finisce spesso per portarci a consumare (ovviamente a pagamento!) passatempi preconfezionati dall’industria del divertimento.
Anche ai nostri figli riempiamo la giornata di mille attività, senza chiederci se a loro interessino veramente, perché possano fuggire dalla noia.
Questo finisce per privarci (e privarli) del bisogno, del tempo e della capacità di essere autonomi e liberi necessari per uno sviluppo creativo.
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