La riluttanza è un atteggiamento di resistenza, di rifiuto totale, di massima ritrosia a fare o accettare consapevolmente e intimamente qualcosa o qualcuno.
Questa idea di blocco, di corda che non si allenta si riflette bene anche nelle espressioni usate più comunemente, tipo “cedere con riluttanza” o “vincere la riluttanza”.
E’ un sentimento che si associa in maniera molto stretta all’indecisione, ovvero quello stato d’animo che porta gli uomini a non gettarsi in nuove imprese, nuove avventure, nuovi progetti. Essere riluttanti e indecisi non è invece una cosa ben vista dalla nostra società, che ci vuole sempre attivi, decisionisti e interventisti.
La riflessività e l’indugio sono spesso considerati infatti cause di perdita di denaro e di tempo, dei lussi che oggi non ci possiamo più permettere.
Quando poi la riluttanza è figlia di diffidenza o della nostra incapacità di essere convincenti, è veramente necessario trovare i giusti argomenti, le giuste chiavi e i punti ciechi dei nostri interlocutori, così da poter superare queste resistenze e poterli smuovere dalle loro posizioni per farli venire dalla nostra parte.
La riluttanza, così, può essere sia una forma di difesa del soggetto che la prova che un campanello di allarme e un elemento di stimolo per chi vuole oltrepassare questa barriera.
