Dizionario delle Emozioni: L’Apatia

Apatia, al contrario di ciò che si intende generalmente oggi in Occidente, non è necessariamente uno stato d’animo con connotazioni negative.

Ai nostri tempi con questo termine ci si riferisce ad una condizione simile, ma di un livello perfino più alto, alla pigrizia e alla svogliatezza.

Un pigro è uno che non ha voglia di lavorare o studiare, di lavare i piatti e rifarsi il letto, mentre l’apatico è colui che non ha voglia, passione, motivazione o interesse a fare anche attività più divertenti o più necessarie, come uscire di casa con gli amici, andare a votare, impegnarsi per una giusta causa.

Eppure in passato l’apatia (apatheia) era considerata da stoici ed epicurei quell’importante distacco dalle passioni (intese nel loro stato più distruttivo) che doveva contraddistinguere il nostro comportamento per una società giusta e in pace.

Di fatto però anche oggi il suo significato ruota intorno alla passione.

L’apatia nell’accezione moderna origina proprio dalla sua assenza.

Si è apatici quando siamo insensibili, cioè quando non si riesce a sentire quella spinta necessaria a muoverci e ad agire.

In conclusione, esiste un’apatia “positiva”, che agisce come difesa e scudo dal potere distruttivo e ottenebrante delle passioni e delle emozioni, e un’apatia “negativa”, legata ad uno stato in cui un senso di inadeguatezza, sconfitta o impotenza ci blocca e impedisce di vivere a pieno, con entusiasmo e partecipazione, le vicende, anche quelle più divertenti, della nostra vita.

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