Shock è un termine inglese, ormai entrato a far parte regolarmente del nostro vocabolario, che significa letteralmente “urto improvvisa, scossa violenta e pervasiva” o “percuotere”.
Rappresenta quindi una condizione di ribaltamento repentino e brutale del nostro stato d’animo, descrive un momento nel quale rimaniamo stupefatti, non per forza da un qualcosa di negativo (si può essere scioccati e paralizzati anche da qualcosa di incredibilmente bello e in quel caso si parla più abitualmente di meraviglia).
La sorpresa e soprattutto la violenza con cui un evento si propone sono quindi elementi distintivi fondamentali di questa emozione, specie se la mettiamo al confronto con altri sentimenti simili, ma un po’ più tenui e meno intensi, quali sconcerto, disgusto e sgomento.
Sicuramente i fattori che più concorrono a causare uno shock sono in ogni caso eventi traumatici ed eventuali minacce, reali o percepite.
Da considerare che sono diversi i livelli di tollerabilità e sensibilità di ognuno (tra un uomo e un altro può varia anche per via delle differenze culturali). Questi elementi sopra descritti, quando causano uno shock, provocano un senso di soffocamento, di paralisi e annebbiamento totale della nostra mente e anche, per certi versi, un rallentamento del normale funzionamento del nostro organismo.
Non a caso anche in medicina col termine shock si descrive, ad esempio, la situazione in cui a seguito di un evento infausto (tipo la puntura di un insetto) il corpo reagisce in maniera violenta e autodistruttiva, arrivando ad auto-soffocarsi e a compromettere le sue normali funzioni, fino ad arrivare anche alla morte.
