Argomento:
Gli errori da non fare se vuoi mantenere una scrittura credibile e convincente.
Cosa Impareremo?
A non commettere errori che possono inficiare i risultati di un testo persuasivo.
L’Autore dell’Articolo Originale:
Cosette Jarrett.
Chi è Cosette Jarrett?
Cosette Jarrett è una professionista del marketing e lavora per Red Olive a Salt Lake City, nello Utah.
Si è specializzata in social media e content marketing e lavora a stretto contatto con il team SEO per sviluppare strategie di lead generation e di vendita online.
Ecco alcune delle sue migliori considerazioni:
Se è vero che scrivere un buon testo persuasivo non è semplice, sbagliare è invece davvero semplicissimo.
Ecco gli errori più comuni:
- Far sentire il tuo pubblico come un estraneo mentre parli di cose a lui sconosciute
- Fare giri di parole inutili
- Copiare i testi di altri
- Fare errori di grammatica
Ma andiamo avanti ed approfondiamo questi concetti:
Se sai scrivere sei un pezzo avanti ma quello che conta e che conterà sempre è saper scrivere per vendere online.
Il copywriter deve infatti padroneggiare con destrezza l’arte della scrittura scientifica ossia improntata alla vendita.
Per questo deve risultare sempre chiaro e comprensibile.
Da questo punto di vista, non devi dimenticarti mai che i tuoi principali obiettivi sono:
- coinvolgere il lettore in una conversazione e
- coinvolgerlo in una dimensione emozionale ed evocativa che lo faccia sentire a suo agio e che lo invogli a continuare la lettura del tuo testo.
Proprio per questo motivo è bene tenere in considerazione alcuni errori che spesso si vedono nei testi di copywriter poco esperti o che sottovalutano l’importanza del loro stesso lavoro.
Ecco alcuni consigli di base da cui partire:
- Non stai parlando al tuo pubblico, stai parlando CON il tuo pubblico
Può sembrarti banale ma ricordati che a nessuno piace assistere a discorsi infiniti dove l’interlocutore sembra essere assente.
Ricordati che non stai parlando al muro; tu hai un pubblico ed il tuo principale dovere è quello di interagirci e persuaderlo riguardo a ciò che hai intenzioni di vendergli.
Se ti stai chiedendo come fare, fermati un attimo e pensa a quando parli con qualcuno di qualcosa di piacevole. Richiama alla mente il tono che usi, il modo in cui ascolti e trasforma tutto subito in un testo convincente.
Per scrivere per vendere devi perciò saperti immergere nel mondo del tuo lettore, utilizzare parole a lui familiari e evocare in lui emozioni attraverso immagini che appartengono alla sua realtà quotidiana.
- Non usare giri di parole inutili
Oggi le persone hanno sempre fretta e odiano perdere tempo, ma non solo.
I ritmi di vita frenetici hanno abbassato notevolmente la soglia media di attenzione e basta davvero poco per perdere un lettore e quindi un potenziale cliente.
Evita quindi di scrivere frasi interminabili e paragrafi che sembrano una giungla sconfinata di parole.
- Ricordati sempre poi che Google premia sempre un contenuto originale e che si fa leggere ed usare.
Più usi passivi, minore sarà la capacità di comprensione di chi sta leggendo il tuo testo.
Più semplice sarai, più alta sarà invece la tua capacità di vendere.
Ricordati: devi essere semplice ma devi essere anche vero.
- Per questo motivo non far parlare gli aggettivi; molto meglio parlare con fatti e numeri alla mano.
Risulterai molto più credibile.
- Non fare errori di grammatica e rileggi sempre i tuoi testi
Schede prodotto, landing page o articoli redazionali, non importa cosa tu stia scrivendo.
La regola più importante di tutti è che il tuo testo non deve contenere errori di battitura o imperfezioni grammaticali.
Più errori fai meno sei credibile e quindi meno vendi.
Attenzione anche alle virgole; se esistono ci sarà un motivo quindi impara ad usarle come si deve.
I punti esclamativi sono utili, ma se li usi eccessivamente darai la sensazione di un discorso urlato e troppo entusiasta, quasi ai limiti dello spam.
Stesso discorso per i punti interrogativi; qualche domanda è utilissima, ma se sono troppe rischi di infastidire chi legge generando un profondo senso di confusione.
Tratto dall’articolo originale: https://blog.kissmetrics.com/learning-from-bad-copy/