Come Scrivere Contenuti Per Un Blog: Mini Guida Per Blogger

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3×3 consigli utili per il blogging

“Fare Blogging” è un’espressione comune e probabilmente, se sei qui, l’hai già sentita varie volte e ora vorresti scoprire cosa significhi. Generalmente con essa si intende tutto ciò che attiene la “gestione di un blog”, cioè occuparsi a 360° del proprio diario digitale sul web, organizzandone la struttura e scrivendo i suoi contenuti. Perché fare blogging può essere un’attività che presenta tanti vantaggi?

Perché non si tratta soltanto di aggiornare il nostro diario di rete (“blog” è un termine che sta per “web-log”, letteralmente “diario del web”), ma di realizzare un prodotto che ti permetta di entrare in relazione con un vasto pubblico e di far conoscere il tuo pensiero e le tue opinioni senza filtri. In poche parole, di far emergere la tua personalità anche in un mondo come quello del web, che è indubbiamente affascinante, ma anche pieno di insidie che possono trattenerti nei bassifondi. E perché questa tua attività potrà darti anche buone (o considerevoli!) soddisfazioni economiche.

Realizzare un blog sarà inoltre l’occasione per avere un ruolo anche sui motori di ricerca (ovviamente se il tuo lavoro sarà ben svolto e conforme alle regole della SEO), così che la SERP di Google e i tuoi clienti possano trovarti (e farti guadagnare!) più facilmente. Fare Blogging, infine, è un’attività che si sposa perfettamente con un altro concetto estremamente attuale e cruciale per il marketing personale, ovvero quello di personal branding.

Con questo termine si identificano tutte quelle strategie che adottiamo per promuovere noi stessi, le nostre competenze, abilità ed esperienze, proprio come se la nostra carriera e attività professionale fossero un brand.

Il blogging, a questo punto lo avrai già intuito da solo, rappresenta per questo motivo uno strumento potentissimo nell’ottica di promuovere e valorizzare la nostra personalità ed unicità.

3 diverse tipologie di articoli per i contenuti del tuo blog

A questo punto, fatta chiarezza su alcuni termini chiave che ci sono serviti per inquadrare la questione, andiamo a vedere insieme cosa significhi, in concreto, scrivere articoli per un blog e come questo debba essere strutturato.

Pertanto, una riflessione molto importante che dobbiamo fare è relativa alle 3 tipologie di articoli che vanno a costituire l’impalcatura di un blog:
• cornerstone post;
• pillar content (o pillar page);
• articoli generici (o blog post generici).

Come vedi, questa divisione in categorie presuppone già una considerazione fondamentale: non basta saper scrivere, perché bisogna anche saper organizzare e differenziare i nostri contenuti, secondo alcune regole non scritte che dobbiamo prima studiare e poi imparare a sfruttare.

L’errore di molti blogger improvvisati, infatti, è quello di affidare il loro successo alla propria capacità di scrittura, elemento sicuramente importante, ma che da solo non è assolutamente sufficiente a far emergere un blog.

Al contrario, le strategie di un piano editoriale ben ideato e strutturato sono il terreno fertile su cui potrai seminare grazia alla tua capacità di scrittura, per poi raccogliere i meritati frutti.

 

Cornerstone post

Partiamo da questo tipo di articoli, che, come potrai intuire dal nome, rappresentano le pietre angolari su cui poggerà il blog. Sono, per dirlo in altri termini, le fondamenta contenutistiche del blog. Si tratta di articoli che affrontano in maniera estremamente generale l’argomento al centro del tuo business.

Quali sono i vantaggi che questa tipologia porta al tuo blog?

Ti offre innanzitutto la possibilità di entrare letteralmente, e in maniera autorevole, nel tuo settore di riferimento. Inoltre, aspetto cruciale, ti permette di scalare le posizioni della SERP (la search engine results page, cioè la pagina dei risultati del motore di ricerca) e di intercettare un alto volume di traffico.

Per riuscirci, un cornerstone content deve perciò essere corposo (può arrivare anche a 5-10.000 parole), generico, utile e chiaro rispetto agli elementi base della tua attività.

 

Pillar content (o pillar page)

La seconda tipologia racchiude tutti quei contenuti che si propongono di fungere appunto da pilastro per un determinato argomento del tuo blog (di conseguenza tutte queste pagine costituiranno gli elementi portanti della sua impalcatura).

Un pillar ha quindi l’obiettivo di approfondire un argomento specifico, in maniera dettagliata, completa ed esaustiva. Per fare un esempio concreto, le guide tecniche e i tutorial sono dei pillar.

Per questo motivo sono anch’essi abbastanza lunghi (anche se meno di quelli del primo tipo) e corredati di link esterni, immagini, tabelle, grafici, infografiche e anche video, tutti elementi che possano integrare il testo scritto, modulando il tono e arricchendo l’offerta.

Come per i cornerstone post (anche in misura maggiore), anche questa tipologia è utile per il posizionamento sui motori di ricerca, in riferimento a una o più keyword inserite nel post proprio nel contesto delle regole SEO e delle nostre strategie editoriali e di marketing.

 

Articoli generici (o blog post generici)

La terza ed ultima tipologia è quella degli articoli generici (o blog post generici). Si tratta di quegli articoli che vanno ad arricchire e completare il piano editoriale. Rispetto a quelli del primi e del secondo tipo, si differenziano perché trattano argomenti molto specifici, ancora più nei particolari, ma sempre comunque in modo coerente rispetto al tuo piano editoriale.

Se i primi erano molto corposi e generici ed i secondi erano più specifici ma comunque onnicomprensivi, questa terza tipologia è ancora più specifica e riferita ai singoli dettagli di un argomento.

Sono chiamati anche “long tail keyword post”, perché vanno appunto ad intercettare un pubblico più ristretto, perché sono articoli di nicchia e cercano di posizionarsi in riferimento a keyword più specifiche (con un minimo di 3 parole) e meno ricercate dalla concorrenza.

Sono perciò articoli più leggeri, perché richiedono meno sforzo, meno tempo, meno lunghezza e meno complessità, ma hanno comunque tanti vantaggi: minor competizione, visitatori più precisi, selezionati e qualificati, più alto tasso di conversione e maggiore corrispondenza alle ricerche che gli utenti effettivamente svolgono. Per intendersi, un esempio di long tail keyword potrebbe essere “vacanze sportive in Italia per bambini”.

 

3 diversi Content Management System per il tuo blog

Nella realizzazione del tuo piano editoriale, oltre alla divisone strategica dei contnuti, un’altra decisione importante da effettuare è quella relativa al CMS, ovvero il Content Management System, letteralmente il sistema di gestione di questi contenuti.

Si tratta del software che svolge la funzione di agevolare la gestione dei contenuti di siti web e blog. Questo aiuto è particolarmente significativo soprattutto per chi, a grandi capacità di scrittura, non abbina particolari competenze informatiche.

Le soluzioni migliori per gestire i tuoi contenuti sono le seguenti.

WordPress

Si trova in due versioni, WordPress.com e WordPress.org, ed è il CMS più famoso e uno dei più usati al mondo, grazie principalmente al fatto che offre un aiuto completo, a 360°, e che lo fa in un modo piuttosto intuitivo e semplice, senza che il blogger debba avere competenze di programmazione.

Altervista

E’ una piattaforma grazie alla quale puoi creare un blog con WordPress o un sito web (in questo caso, scegliendo il CMS da installare).

Blogger di Google

Con questo CMS puoi guadagnare bene attraverso i banner di Google ADSense, ma hai alcuni svantaggi, soprattutto quello di una limitata varietà grafica.

3 modi per guadagnare con il tuo blog

Fare blogging non è un’attività fine a se stessa. A meno che tu non lo faccia per puro piacere di condividere le tue esperienze ed opinioni, gestire un blog e scrivere contenuti sono attività che possono (giustamente e legittimamente) farti guadagnare. Come? Ci sono varie soluzioni.
Ecco i 3 modi migliori.

Il content marketing

Secondo la definizione del Content Marketing Institute, “Il content marketing è un approccio strategico di marketing che si focalizza sul creare e distribuire contenuti validi, consistenti e rilevanti per attrarre e mantenere viva la relazione con una audience ben definita e, alla fine, per guidare le azioni degli utenti in modo profittevole”.

Praticamente il content marketing permette di attrarre il proprio target, attraverso la produzione e la diffusione di contenuti di qualità, così che siano i consumatori ad avvicinarsi al tuo prodotto, che aumenti il traffico sul tuo blog e soprattutto il numero di potenziali clienti, ecc..

L’attività da free lance

I blogger più affermati, soprattutto quelli che godono di particolare autorevolezza e credibilità per quanto riguarda il blogging e il digital marketing e che grazie a questi aspetti sono riusciti a ritagliarsi la loro nicchia, la loro fetta in un particolare settore di mercato, potranno monetizzare il tutto attraverso un’attività da free lance.

Cosa significa in concreto? Significa che potranno farsi pagare dalle aziende per offrire le proprie competenze, sia nel caso in cui al blogger queste aziende chiedano direttamente di gestire il loro blog aziendale che in quello in cui questi debba supportarle producendo contenuti sul suo blog personale, formula privilegiata per esempio dagli operatori del settore turistico.

L’affiliate marketing

L’affiliate marketing è una nuova forma di marketing digitale e di vendita on line, che consiste nel promuovere il prodotto di altre aziende, con articoli ad hoc, recensioni, ecc., cioè mettendo a disposizione sul proprio sito degli spazi ad esso destinati.

Si tratta di un marketing a performance, perché chi commissiona pagherà una percentuale solo quando il risultato sarà effettivamente conseguito, ovvero quando l’utente avrà compiuto una determinata azione precedentemente concordata tra l’advertiser, cioè l’azienda che vuole vendere i suoi prodotti, e l’affiliato, ovvero il blogger che in concreto li promuove, usando i propri contenuti per attirare clienti e chiamarli all’azione desiderata. Generalmente la commissione scatta a transazione avvenuta.

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