Copywriter Famosi: Bob Bly E’ Uno dei Maestri Della Scrittura Per Vendere

Nel confuso contesto del marketing e del copywriting in Italia, dove la conoscenza della materia è ancora ai suoi albori, si sono confermati e posizionati nella mente dell’aspirante copywriter solo quei due o tre guru d’oltreoceano che ormai prendono l’aereo solo per presenziare qualche ora ai corsi dal vivo e prendersi la paga.

È vero che il più famoso tra i guru nostrani, il grande Dan Kennedy, è uno dei maggiori esperti mondiali in ambito marketing. Ma devo confessare che non mi sono limitato a studiare i suoi materiali e leggere i suoi libri.

Mi sono guardato intorno.

Ho spiato altrove.

Ed ho scoperto un vero e proprio “mondo parallelo”. Un mondo di professionisti che, per nostra sfortuna, non hanno visto i loro testi tradotti nella nostra lingua.

Appena fuori dall’universo Dan, ormai percepito come il “guru dei guru”, si estende una enorme schiera di professionisti del copy, sconosciuti in Italia ma che nella terra a stelle e strisce sono dei veri e propri semidei dello scrivere per vendere.

Uno di questi è sicuramente Bob Bly, un copywriter professionista con oltre 20 anni di esperienza, specializzato in vendita B2B via marketing a risposta diretta di prodotti e servizi industriali e tecnologici.

Dopo i primi 5 anni di apprendistato, un periodo più che sufficiente per farsi le ossa, Bob ha proseguito i successivi 15 anni di professionismo con guadagni per oltre 2 milioni di dollari, tra pagamenti diretti e royalties, da oltre 100 editori, autori e aziende in tutto il mondo.

Gli inizi di Bly sono quelli di qualsiasi altro giovane che voglia intraprendere una carriera nel mondo della scrittura. I suoi primi testi erano comunicati stampa, brochures e presentazioni per un’azienda di Baltimora, USA.

Il suo amore per il marketing a risposta diretta nasce proprio in questa azienda, la Westinghouse, quando il capo gli consegna un magazine a risposta diretta indirizzato all’azienda stessa.

Il magazine conteneva articoli del settore industriale ma era scritto in un modo, a suo dire, particolare, molto più interessante dei classici redazionali che aveva visto fino ad allora nel suo lavoro. Da quel momento in poi, decise di imparare anche lui a scrivere in quel modo ed iniziò un secondo lavoro come freelance.

Dopo poco tempo cambiò azienda e si trasferì a New York, dove si iscrisse ad un corso di copywriting tenuto dalla New York University che gli permise di crearsi i primi contatti e diventare un professionista a tempo pieno.

Bob Bly è autore di oltre 50 libri sul copywriting, testi che hanno aiutato migliaia di copywriter intorno al mondo a migliorare le loro capacità di scrittura. Tra questi studenti mi ci inserisco anche io, fiero possessore dei libri The Copywriter’s Handbook e B2B Marketing Handbook, dai quali attingo regolarmente quando ho dei dubbi su cosa e come scrivere.

È un vero e proprio stakanovista del lavoro: non è raro infatti trovare delle sue interviste dove ci conferma di lavorare per più di 60 ore alla settimana su tutti i suoi progetti. Il suo tempo è dedicato esclusivamente ad analisi di mercato, scrittura e correzione dei suoi pezzi. Per mantenersi focalizzato sul suo compito principale, delega tutti gli altri compiti burocratici d’ufficio alla sua assistente.

Per sua stessa ammissione, la ragione per la quale ha deciso di diventare un copywriter non è il “laptop lifestyle”, tanto di moda tra i guru e troppo spesso frainteso. Bob Bly lavora. Lavora un sacco. Perché si diverte. Perché sa di fare ciò che lo interessa davvero, sa che la sua profonda dedizione gli permette di venir pagato bene per farlo.

 

Il Consiglio di Bly

In una delle sue interviste per la AWAI, dal quale ho preso spunto per questo post, a Bly viene chiesto:

Qual è il tuo consiglio per un copy alle prime armi?

La sua risposta è questa, letteralmente:

Quando stai facendo la tua ricerca per il tuo pezzo di copy, non limitarti a parlare col cliente. Hai bisogno di parlare con il destinatario effettivo del tuo pezzo, colui che lo leggerà, e capire quali sono i suoi più grandi problemi. Trovare quello che lo tiene sveglio la notte. Sforzati di fare leva sulle emozioni del lettore, ancor più che sulla logica. Inizia dall’utilizzatore del prodotto, non dal prodotto.

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