Il disprezzo è un sentimento che presenta tante sfaccettature, con accezioni talvolta negative e altre addirittura positive.
L’interpretazione che va per la maggiore è quella per cui questo termine identifica il sentimento di chi, a torto o a ragione, considera qualcuno o qualcosa troppo inferiore a sé o di per sé non senza valore e non importante, e per questo non degno di considerazione, stima e rispetto.
Può manifestarsi a diversi livelli di intensità, come traspare dalle diverse espressioni in cui viene inserito, come “un certo disprezzo”, oppure “profondo disprezzo” o “totale disprezzo”. Nella sua accezione più estrema, è uno stato d’animo più forte del semplice disgusto o dello sdegno ed esprime un distacco pressoché totale e definitivo.
Esistono però anche accezioni per così dire positive, tipo quando descriviamo situazioni in cui qualcuno agisce con coraggio, valore e senza preoccuparsi di conseguenze negative: in questi casi infatti usiamo espressione come “a disprezzo del pericolo”.
Questo sentimento, inoltre, dal momento che si riferisce al non dare valore a determinate persone o cose (dis-prezzo), può essere associato anche a comportamenti ribelli, alternativi, irriverenti, perfino irriguardosi e oltraggiosi (“a disprezzo delle leggi o delle autorità”) e nella storia è stato alla base di rivoluzioni civili, politiche, sociali e di costume.
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