Il rimpianto è un sentimento che proviamo personale e nell’intimo di noi stessi quando ci guardiamo indietro con nostalgia ed in riferimento a persone, eventi ed occasioni perdute.
Alla base del rimpianto c’è soprattutto una scelta che riteniamo, col senno di poi, sbagliata: si può rimpiangere di aver fatto qualcosa, come d’altra parte si può rimpiangere di non aver fatto qualcosa, magari consapevolmente.
Tutti abbiamo sentito queste frasi (magari rivolte proprio a noi): “rimpiangerai di non averlo fatto” (o di averlo fatto) oppure “meglio un rimorso che un rimpianto” oppure ancora “l’importante è non avere rimpianti”.
Del resto la vita è fatta di scelte, talvolta difficili, complesse e dolorose, ed anche di bivi, di sliding doors. “Chissà come sarebbe andata se…”
Ma proprio in questo sta il lato positivo del rimpianto, un sentimento che ci permette di guardare la nostra vita con spirito critico e di ampliare i nostri punti di vista e l’insieme delle opzioni e dei finali possibili.
Ovviamente non dobbiamo cadere in un’esistenza fatta solo di dolore e autocommiserazione e rivolta solo al passato, ma non dobbiamo nemmeno negarci la possibilità di fare i conti con i nostri insuccessi e con le nostre vicende in generale.
La chiave perché il rimpianto costituisca uno stato d’animo utile e costruttivo, quindi, sta nella nostra capacità di valutare a mente fredda e lucida gli eventi della vita, perché siano analizzati e metabolizzati con la consapevolezza che con i “se” e con i “ma” non si fa la storia.
Anche la nostra.
