La paranoia, in psichiatria, è un sintomo caratterizzato dallo sviluppo di gravi forme di delirio cronico, quindi costante, assoluto e pervasivo.
Questo delirio può manifestarsi in vari modi: si parla così di delirio di persecuzione, di grandezza, di gelosia, ecc.. Vive di vita propria, trova sue giustificazioni coerenti con la logica che si è creata, perché il delirio paranoide, in ogni caso, è comunque associato a lucidità. Si manifesta secondo diverse fasi, da quelle che hanno uno slancio più evidente a quelle più depressive.
Spesso col termine paranoia, specie tra i giovani e nel linguaggio comune, ci si riferisce anche a uno stato di confusione mentale, di spaesamento, anche temporaneo.
La paranoia è un’emozione estremamente attuale. Pur vivendo (almeno noi occidentali) in un tempo senza guerre e in generale in una società con molti meno pericoli di un tempo, la sensazione di paura è sempre alle stelle. Viviamo nell’era del complottismo e delle fantasie persecutorie.
La diffidenza è al suo apice, tant’è vero che si sente parlare spesso di vera e propria “cultura della paura”, alimentata anche dell’economia, dalla politica, dai media e dai social.
Sicuramente lo stato paranoico della nostra società è figlio anche della ricerca di scuse per i nostri insuccessi: costruirsi un castello di giustificazioni (più o meno campate in aria, ma incrollabili) è molto auto-assolutorio ed evita di fare i conti con se stessi.
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